domenica 2 novembre 2008

Io c'ero. Festival ed eventi vari. CINEMA. FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA. Incontro con MICHAEL CIMINO



Un ometto con gli occhiali da sole ed una voce peculiare si fa strada verso il palco: è Michael Cimino, per uno degli incontri clou dei questa edizione del festival. Con aria contenta, ma sostenendo che le sue corde vocali siano malmesse, introduce un montaggio di un'ora delle scene di ballo che preferisce dalla storia del cinema. Non so quanto sia il caso di fare un'analisi critica di questo lavoro. Come dice lo stesso Cimino, sono scelte di gusto, “not intellectual”, né che segua qualche filo cronologico. Si apre e chiude col film Gigi ed il musical classico Mgm torna con Incontriamoci a Saint Louis e Cantando sotto la pioggia, non banalmente con la scena del titolo ma con quella di Gene Kelly sul palco danzante e sviolinante insieme a Donald O'Connor. Fa sorridere, ma se lo merita, l'autoinserimento, con Il cacciatore e I cancelli del cielo. Tornano più volte Fred Astaire e Ginger Rogers, probabilmente perchè simbolo di un lavoro duro, di grande professionalità, che però si traduce su schermo in qualcosa di soave e piacevole. A più riprese Cimino torna su Carmen di Carlos Saura, proponendo tre belle scene in cui il ballo è declinato in allenamento, passione, lotta. Il cinema italiano è presente con La caduta degli dei, Il Gattopardo e con una delle scelte più buffe, il ballo di Sordi Sceicco bianco con Brunella Bovo.
Dopo la proiezione, il regista, che mette a sedere quelli che dovrebbero essere i presentatori dell'incontro (Sesti e Giovannini), vuole sentire le domande del pubblico, ma la cosa buffa è che spesso parte un po' per la tangente con le sue risposte. Giona A. Nazzaro gli fa una domanda sul Siciliano ma lui glissa e praticamente non gli risponde, così come, a domanda sulle vicissitudini de I cancelli del cielo, la prende larga ma dice una cosa molto interessante: come mai i registi, anche grandi, spesso dicono di non rivedere i loro film? A lui (come a chi scrive) la cosa pareva essere assurda. Ma poi ne ha capito le ragioni: “all you see is your mistakes”. Congeda il pubblico sostenendo che le sue corde vocali sono al limite, rammaricandosi di essere (quasi) inattivo dietro la mdp da tempo ma con una speranza: ha appena scritto una sceneggiatura e si augura di poterla girare il prima possibile. Inutile dire che a dodici anni da Verso il sole un nuovo lungometraggio di Cimino sarebbe gradito.
Alessio Vacchi

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