domenica 20 gennaio 2013

The freak show. HOBGOBLINS 2


Usa 2009. Su dvd Infinity Entertainment (regione 1).

Parafrasando il titolo di un racconto di Stephen King, A volte ritornano. “Chi?”, direte voi: ma gli Hobgoblins ovviamente!
In questa recensione, si menzionava l'inedito (all'epoca) sequel di uno dei film più brutti mai realizzati: lo stesso ha poi trovato modo di approdare sugli scaffali delle videoteche USA a due anni dalla sua realizzazione. Stando alle dichiarazioni del regista e sceneggiatore Rick Sloane, il copione per questo sequel era pronto già da una ventina di anni e avrebbe dovuto essere messo in scena immediatamente dopo l'infausto primo episodio, ma chi scrive ne dubita: come già accennato nel precedente articolo, Hobgoblins 2 è un film fortemente autoconsapevole, girato esattamente con le stesse, sciagurate pecche del prototipo per compiacere i tanti spettatori (esponenti della filosofia “So bad is so good”) che nel corso degli anni lo avevano eletto a cult del trash. Ed è proprio per questa scelta furbetta che, paradossalmente, Hobgoblins 2 è un film perfettamente riuscito esattamente come l'originale era un aborto di pellicola. Si tratta di una parodia? Io direi di no, anche se qualcuno alla fine viene preso per i fondelli e non sto parlando di Sloane, che sarà un incapace ma non è certamente scemo. No cari lettori, alla fine, ad essere preso in giro, è proprio lo spettatore pagante. Ma, lasciatemelo dire, è fottutamente piacevole e, d'altronde, visionare questo film implica fin dal principio il voler stare allo scherzo.
Pure la trama è una fotocopia del canovaccio originale, con l'unica differenza che ora i sopravvissuti all'avventura precedente (interpretati da altri figuranti, ma poco importa) sono al college, ma per il resto è tutto stupendamente uguale, incluso il “famoso” duello con articoli da giardinaggio. A proposito degli attori, il DVD del film include uno spassoso extra in cui gli interpreti originali guardano il sequel commentando negativamente le performance di coloro che hanno ereditato i loro ruoli.
In definitiva, Sloane ne esce come un genio del marketing al pari di Herschell Gordon Lewis: esattamente come il padre del gore, è stato capace di cambiare le carte in tavola e girare la situazione a suo vantaggio. Che aspettate? Correte a comprare Hobgoblins 2!
Emiliano Ranzani

Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=6Q845JL_9Jc

The freak show. THE PIT


Canada 1981. Su dvd Starz/Anchor Bay (regione 1).

Unica opera come regista dello scomparso Lew Lehman (che nella sua povera filmografia vanta la sceneggiatura di un documentario e del thriller di John Hutson Fobia, oltre che qualche piccolo ruolo come attore), The Pit è un oscuro horror ed è anche un film decisamente bizzarro, difficile da liquidare come l'ennesima pellicola malriuscita sebbene sia lungi dall'essere un compìto B-Movie. La trama riguarda un ragazzino psico-sessualmente disturbato di nome Jamie (il cui unico amico è un orsetto di Peluche chiamato Teddy che forse è posseduto o forse no) il quale ad un certo punto inizia a dare in pasto le persone che lo maltrattano a delle strane creature che vivono in una voragine nei boschi dietro casa sua. Il problema fondamentale del film è che sembra perennemente indeciso su che strada prendere e con quale tono intraprenderla, perciò si finisce con l'assistere a scene anche abbastanza morbose (come Jamie che indugia sulle grazie delle baby-sitter) alternate a dubbi siparietti comici (come la scena in cui il protagonista porta una mucca a "conoscere" i suoi amici che vivono nel bosco) e momenti semplicemente incongruenti (l'orsacchiotto Teddy che si anima a random). Mentre nei primi due atti la storia è grossomodo incentrata sul giovane psicopatico di cui sopra, nel terzo il film decide di trasformarsi in una sorta di Critters dei poveri con i mostriciattoli che escono dal buco in cui vivono ed iniziano a sgranocchiare chi capita loro a tiro. Terzo atto che risulta assai ridicolo soprattutto perché gli effetti si riducono a qualche marionetta con lampadine al posto degli occhi e nani inguainati in pellicce e maschere gommose (il risultato è di poco superiore a quanto ottenuto da Claudio Fragasso e soci nell'infausto Trolls 2).
Apparentemente, la colpa è unicamente del regista, o così sostiene lo sceneggiatore Ian A. Stuart, il cui copione originale doveva essere un horror psicologico su un bambino autistico ed allucinato e dove le creature, come si scopriva nel finale, erano solo parti della sua mente. Quando Lehman (che all'epoca era a capo della Directors Guild of Canada) fu nominato regista, impose arrogantemente le proprie idee ed il risultato è film di cui abbiamo appena finito di sparlare. Dello script originale (intitolato Teddy) venne pubblicata, all'epoca dell'uscita del film, una novelization ad opera di un certo John Gault ed ora divenuta un raro oggetto da collezione: i pochi che hanno letto il libro, sostengono che sia decisamente più inquietante e riuscito del film. Se siete dei veri mastini contropallati, accattatevillo.
E.R.

Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=FQtwEU3gNNY

The freak show. DETECTIVE STONE

Tit. or.: Split Second. Usa 1992. Su dvd Mondo.

Nel 1992, la Londra del 2008 è una sorta di Venezia mezza allagata dalle acque del Tamigi, alzatesi in seguito all'effetto serra, mentre il cielo, come ci tengono ad informare i titoli stile Guerre stellari in testa alla pellicola, è perennemente oscurato da una cappa di smog, creando così "una sorta di notte perenne" (sic). Ad essere stronzi, uno potrebbe fare notare che i suddetti titoli scorrono su un totale di questa Londra futuristica chiaramente illuminata dalla luce del tramonto, ma bisogna dire che, nella versione originale, viene detto che la notte è quasi perenne. Ma andiamo avanti. Su questo sfondo chiaramente ispirato a Blade Runner, si muove un ormai invecchiato Rutger Hauer nei panni del granitico Harley Stone, investigatore di polizia ossessionato da un assassino che miete una vittima ad ogni nuova luna e poi gli strappa il cuore. Affiancato dalla sua morosa (la Kim Cattral di Sex snd the City, qui in versione caschetto nero) e da un collega che risponde all'improbabile nome di Dick Durkin, il nostro scoprirà che dietro gli omicidi c'è…beh, c'è un mostro che forse è un mutante, forse è un demone o addirittura il Diavolo in persona (ma come dice Stone stesso, "Quel che è certo è che non è un vegetariano").
Diretta da Tony Maylam (il regista dello slasher The Burning), l'opera parte bene ma progressivamente diviene un confuso connubio di poliziesco, fantascienza e horror sovrannaturale con un terzo atto (rigirato secondo le cronache da Ian Sharp, regista delle seconda unità di Goldeneye e Chi ha incastrato Roger Rabbit?) che lascia quantomeno perplessi. Apparentemente, la sceneggiatura di Gary Scott Thompson (in seguito scrittore di roba come Fast and Furious), che, tanto per dire, in origine non era nemmeno ambientata nel futuro e non contemplava cloni del mostro di Alien, era stata pesantemente rimaneggiata dai produttori per scopi prettamente commerciali senza alcuna cura per la coerenza o i buchi narrativi. Detto questo il film ha un suo fascino, soprattutto nella prima parte, prima che cominci a perdere i pezzi e la coppia di detectives si lanci in battibecchi e freddure che paiono usciti da un film di Arma letale (più i seguiti che il prototipo). Storico pezzo di repertorio delle reti Mediaset negli anni '90, Detective Stone è ancora adesso largamente disponibile in DVD privi del benché minimo extra e rigorosamente in full screen. Curiosità: pare che nelle VHS americane originali, una scritta nei titoli di coda annunciasse che Harley Stone sarebbe ritornato in un film intitolato The Tunnel. Ma questa promessa non fu mantenuta. 
E.R.

Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=B3htEmUIUSo

The freak show. THE TERROR WITHIN


Usa 1989. Su dvd Shout! Factory (regione 1).

Nel 1989 il mondo del futuro è una landa desertica dove una genìa di mostruosi mutanti carnivori soprannominati "Gargoyles" domina la catena alimentare. Un gruppo di sopravvissuti isolati in un bunker sotterraneo salva una ragazza dalle grinfie di uno dei suddetti mostri, non prima però che la creatura riesca a violentarla. Gravida di un feto che cresce a vista d'occhio, la giovane muore partorendo un mostro che procede a fare carne da macello dei suoi sventurati salvatori.
Ennesimo clone di Alien prodotto da Roger Corman, The Terror Within è il film d'esordio di Thierry Notz, che in seguito dirigerà sempre per il re della serie B Alterazione genetica 2 ed un paio di film d'azione, prima di crearsi una carriera di successo nel mondo degli spot in Oriente. Come accennato nell'articolo dedicato, sono in molti a sostenere che il costume del mostro di Watchers 2 sia lo stesso usato in questo film: le due bestiaccie in effetti si assomigliano parecchio, al tal punto che non si può escludere che in entrambe le pellicole si sia utilizzata la stessa tutona di gomma, con qualche modifica nella speranza di farla passare per un effetto ex novo. In realtà, l'operazione di recupero va ben oltre l'orrendo antagonista, giacché le due pellicole hanno in comune pure diversi brani della colonna sonora. Ciò che invece differenzia The Terror Within dalla successiva fatica del regista è la qualità del film stesso: per quanto lungi dall'essere un capolavoro, questo fantahorror a basso costo vanta una fattura decisamente superiore. La regia è piuttosto scolastica senza particolari picchi, però gli attori sono tutti bene o male in parte, le battute non fanno incarnire le unghie, il mostro non si muove come un handicappato (chi ha visto Watchers 2 sa di cosa parlo) e per i fan dello splatter ci sono un paio di momenti belli gocciolanti e grumosi. Nel cast si segnala la presenza del veterano caratterista George Kennedy, la cui partecipazione è sbandierata nei titoli di testa nonostante il suo ruolo sia tuttosommato secondario.
Inedito in Italia, il film ha avuto un sequel nel 1991: entrambi i film sono disponibili in una doppia edizione DVD in America. Se amate i B-Movies senza pretese, dategli un'occhiata. 
E.R.

Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=vbV9Ppyz5Gs

The freak show. THE TERROR WITHIN II

Usa 1991.


Nel 1991, il mondo del futuro è ancora una landa desolata popolata da feroci mutanti: è in questo scenario che David, unico superstite del film precedente, cerca di sopravvivere fino al momento in cui trova ospitalità presso un altro insediamento umano sotterraneo. Purtroppo per lui ed i suoi compagni di sventura, anche questa volta i gargoyles riescono ad entrare, scatenando una carneficina.
Scritto e diretto dall'attore protagonista Andrew Stevens, The Terror Within II è per metà una reiterazione del film precedente e per metà una sorta di Mad Max girato in economia. Forse l'elemento più distintivo è la fotografia, decisamente più ricca ed intrigante rispetto al prototipo: questo perché la pellicola è una delle prime fotografate dal polacco Janusz Kaminski, da anni ormai collaboratore fisso di Steven Spielberg. Detto questo, resta ammirevole come si cerchi di espandere l'universo creato nel film precedente, una rarità se si pensa al mondo dei sequels. Stevens poi conferisce alla storia una dimensione più drammatica, aiutato in parte dalla colonna sonora (questa volta apparentemente scritta ex-novo), forse eccessivamente lirica in certi momenti, ma più variegata dei motivetti creati al sintetizzatore che caratterizzavano The Terror Within (e pure Alterazione genetica 2) Nel cast invece questa volta spicca la presenza dell'immenso R.Lee Ermey, il sergente Hartman di Full Metal Jacket. In due parole, se vi eravate divertiti col primo, fatevi un giro anche col secondo.
E.R.

Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=A7oToah70Qs