Belgio 2012. Di Vincent Lannoo.
Elisabeth
è una donna religiosa, sposata con due figli. Conduce in radio una
trasmissione cristiana a base di telefonate degli ascoltatori, con un
prete in studio, inizialmente il rotondo padre Achille, che ospita in
casa. La sua vita è sconvolta da alcune rivelazioni e lutti che la
spingono a mettere decisamente in discussione le cose e le persone in
cui credeva, e a impegolarsi in una vendetta armata che sente come
unico modo per ristabilire un po' di giustizia. La Chiesa non ci
difende più, quindi bisogna fare da soli, pensa: ma scoprirà che
quanto sta facendo finisce inserito in uno schema più grande.
Il
31esimo TFF è stato aperto da questo film belga, proposto nella
neonata sezione “After Hours”. Presentato come una bomba
provocatoria, Au nom du fils affonda
le mani senza paura in temi come il connubio chiesa & pedofilia e
lo fa spargendo sangue. In definitiva gli si attaglia bene
l'aggettivo “pasticciato”, anche se qualche bersaglio, bene o
male, lo raggiunge. Come l'ipocrisia delle figure di chiesa, che qui
con fervore rivoltano le accuse contro le vittime e volendo anche
l'ironia sui dogmi religiosi, nelle telefonate alla radio
(es. l'inconfutabilità dell'assicurazione di una vita oltre la morte).
La lotta contro gli integralisti islamici di cartone, parte
dell'addestramento contro “i nemici” proposto da un inviperito
prete spretato che opera in mezzo alla natura, è invece un'idea più
debole, così come gli ultimi minuti, in cui il film si spegne un
po'.
Con
scarti grotteschi, scandito in “livres” e da morti violente che
funzionano come shock visivi/narrativi, il film, virulento e di grana
grossa, suscita qualche sorriso e qualche risata raggelata. Lannoo,
che è anche tra gli sceneggiatori, continua ad essere coccolato dal
festival (addirittura questo avrebbe dovuto essere in concorso,
Martini dixit), ma gli manca qualcosa per spiccare un salto
dall'essere “solo” confezionatore di film bizzarri e
interessanti. Credibile, nei panni del prelato-padrino, Philippe
Nahon (che i cinefili ricorderanno almeno in Alta tensione).
Alessio Vacchi
Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=usjX2fPgDAc
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