domenica 20 aprile 2008
Io c'ero. Festival ed eventi vari. DA SODOMA A HOLLYWOOD 23. LA CASA DEGLI AMORI PARTICOLARI
Giappone 1964. Di Yasuzo Masumura. Con Ayako Wakao. Su dvd Fantoma (regione 1).
Fa un certo effetto aggirarsi per il cinema Ambrosio “occupato” dal festival delle diversità sessuali quando si è eterosessuali. Così come fa effetto godersi delle proiezioni “d’essai” seduti nella sala grande, con poco pubblico. Una delle sezioni più interessanti del festival, “J-ender”, si apre con questo Manji, titolato in italiano in modo ammiccante. L'amore di una donna sposata verso una bellissima ragazza si scontra prima con il tentativo di capirci qualcosa del marito, poi con i segreti della ragazza, legata ad un uomo infido che propone alla "rivale" un patto per dividersi l'amata. Questa è solo una descrizione "strizzata" della vicenda, espressa su schermo in un’ora e mezza di forte emozionalità, parole e musica (quasi incessante), tanto che si arriva alla fine quasi esausti. Sopra le righe, comunque intenso e girato con gusto. Una storia, sebbene priva di atti violenti, in cui incombe la morte, spesso citata (“Allora uccidimi!”, “Dovresti uccidermi…” ecc.). Questo si lega ad una ritualità degli atti che la precedono (l'assunzione di medicine/sonniferi) e ad un aspetto sacrificale che è un pò meno convincente, nel quale Mitsuko è assimilata ad una dea alla quale il tutto risulta subordinato.
Il personaggio di quest'ultima passa dall’essere creatura amabile, a diabolica femme fatale, a parere pure lei in qualche modo vittima ed ancora la risoluzione della storia lascia esplicitamente la questione aperta; mentre l’altra donna, Sonoko, è in bilico tra il voler vivere un’emozione ed il lasciarsi prendere in giro, presa in una situazione poco chiara che man mano viene a perdere quella bellezza che sembrava poter avere. Parla dell’altra come di una sorella, ma al contempo afferma di adorarne il corpo -si mostra impaziente di vederlo nudo- e che potrebbe morire per lei. L'aspetto erotico è tenue, con corpi ripresi di sguincio o velati -ma la cosa funziona- e senza che ci siano neppure scene d'amore tra le due donne. Alessio Vacchi
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