L'attrice francese racconta la sua esperienza nel cinema italiano degli anni 80. Senza peli sulla lingua. Enjoy...
Partiamo da Zombi 3... Dove è stato girato?
A Los Banos, nelle Filippine, a due ore e mezza da Manila attraverso una strada molto accidentata. Los Banos è un luogo di villeggiatura famoso per i fanghi (e per le zanzare!).
Lucio Fulci...
Fulci era un uomo anziano e scorbutico. Era molto malato sul set ed aveva una pancia enorme (come una donna incinta di 9 mesi), camminava tenendosi una mano su questo pancione. Una volta l'ho toccato, era molto duro, da "santone". Il poveretto si stancava facilmente sul set e lo abbandonava per farlo dirigere ad altri, come il direttore della fotografia o i responsabili degli stunt che hanno finito per aggiungere molte loro scene che non erano sullo script. Era veramente sboccato e imprecava senza soste, era volgare e cattivo con tutti eccetto sua figlia, che era tranquilla e non si faceva notare. Non gli prestavamo molta attenzione e viceversa. Ogni pochi giorni doveva andare a farsi estrarre l'acqua dalla pancia, facendo la strada dissestata che portava all'ospedale di Manila. Francamente, non lo rispettavo. Non avevo visto nessuno dei suoi film ma sapevo che non era interessato a lavorare seriamente sulle capacità degli attori e che i suoi interessi erano l'orrore e gli effettacci, ma volevo essere il più professionale e distaccata possibile. In due occasioni ci scontrammo. Aveva ideato una scena dove svenivo mentre correvo e sembava che morissi. Il cameraman era di fronte a me mentre giacevo a terra. Fulci si arrabbiava perchè continuavo a muovermi e non "morivo", quindi urlava "Muori puttana Eva, muori - ma questa non muore per la miseria, che ca**o!". Ero mortificata ma finchè la camera filmava potevo solo stare lì sulla schiena senza dire nulla.
In un'altra scena che abbiamo girato e rigirato, entravo in una stazione di servizio abbandonata e camminavo chiedendo se ci fosse qualcuno in giro. Fulci continuava a dire che avrei dovuto sembrare preoccupata ed agitata ma siccome non c'era nulla per cui intimorirsi non volevo andare in "overacting". Sapevo che tutti gli altri attori lo stavan facendo ed ero molto preoccupata che poi il film finisse coll'esser visto da un regista che mi avrebbe giudicata una cattiva attrice. Così ho continuato a rifare la scena, forse 20 volte. Quel che ricordo chiaramente è che Fulci era sempre più furioso e continuava ad imprecare e urlare, ma io continuavo a recitare la scena proprio come l'avrei fatta in una produzione americana. Devo dire che sono contenta di aver fatto così, perchè rivedendola la mia recitazione è dignitosa, anche senza l'aiuto di Fulci. Che poi ha fatto qualcosa di indecente, dopo quella scena. Ha detto ad uno stunt, alla quarta ripresa, di strizzare davvero il mio collo mentre mi attaccava, e ne ho riportato contusioni serie. Voleva una reazione forte e l'ha avuta, è una scena dove sto per essere strozzata a morte... perchè sto per essere strozzata a morte! Non potrò mai perdonargli le vessazioni cui mi ha sottoposto per questo stupido filmetto.
Il film è stato finito da Bruno Mattei e Claudio Fragasso...
Non c'ero quando ripresero a girare altre parti del film. Dopo che finirono di lavorare con noi, avevo sentito dire che il film era troppo corto e che avevan dovuto girare più scene, con un altro regista.
Che ne pensi del tuo personaggio, Patricia?
Mi piaceva che guidasse una bella macchina e che si dimostrasse una donna indipendente e forte.
E delle scene di azione?
Cosa intendi per "scene di azione"? In certe scene sembra un film di Ridolini...
Altri aneddoti sulla tua esperienza nel film?
Quando sono giunta nelle Filippine, l'agente alla dogana ha lasciato passare tutti eccetto me perchè avevo un passaporto francese e la Francia è l'unico paese da cui richiedono un visto. Avevo passato 22 ore su un aereo ed ero veramente esausta. Per permettere di pagare la tariffa extra per il volo, parte dell'equipaggiamento della troupe era stato spedito a mio nome, quindi se io non potevo sbarcare, non poteva essere prelevato. Un agente è rimasto nella stanza accanto mentre stavo in un hotel in attesa di volare a Hong Kong il giorno dopo e ottenere un visto al consolato filippino. Deran [Serafian] ed io stavamo assieme, quindi è venuto con me. Ho ricevuto una lettera dalla Flora film che mi dichiarava come star di Zombi 3 e in quanto tale avevo bisogno del visto. All'ambasciata, i due addetti hanno letto la lettera e riso a crepapelle. Poi con un sorriso mi han detto che non potevano darmi un visto, perchè il mio passaporto sarebbe scaduto entro cinque mesi. Ero veramente stufa del tutto. L'ambasciata francese mi è venuta in aiuto e in due ore avevo un nuovo passaporto e sono tornata a Manila. Quando avevo fatto i miei bagagli a Roma, avevo pensato di stare andando ad una vacanza: ho messo via cappelli, pareo e costumi da bagno pensando che mi sarei goduta i fine settimana alla spiaggia. Ma una volta lì, eravamo nell'entroterra, quindi non c'era l'oceano. Era caldo ed umido ed eravamo circondati da acque fangose, che trasportavano milioni di insetti ovunque. E' stato un ritorno alla realtà abbastanza triste. Quando sono entrata nell'atrio dell'hotel dove alloggiavamo, ho visto su un tavolo piatti da cena con due enormi scarafaggi corazzati che mangiavano gli avanzi. Ho urlato, per far capire agli inservienti degli insetti: loro li han guardati e mi hanno riso in faccia. Ho capito di essere finita all'inferno. Questi scarafaggi erano dovunque e la cosa peggiore era che erano impossibili da uccidere, anche se li calpestavi correvano via velocemente. Di notte ci dovevamo coprire con le lenzuola fino al collo. Dicevano che gli scarafaggi scalavano i muri e una volta in cima ricadevano sui letti o sul pavimento rumorosamente.
Dopo tre settimane di set, il mio corpo era coperto di punture di zanzara. Un giorno, uscita dalla doccia, sono rimasta nuda di fronte allo specchio con un evidenziatore e ho fatto un cerchio intorno ad ogni puntura sul mio corpo: ne ho contate 33. Una settimana dopo, ho avuto la febbre alta e non potevo lavorare. Ho chiesto di fare l'esame della malaria e un dottore locale è arrivato con un infermiera, ha preso un campione del mio sangue che è risultato negativo. Non c'era stato tempo di vaccinarsi per la malaria perchè siamo entrati nel cast meno di una settimana prima di prendere l'aereo. Ci sono voluti molti giorni per guarire dalla febbre, non so quanti, mi sentivo come drogata, stavo lì seduta sul mio balcone tutto il giorno a guardare la gente del posto, i cani e i bambini che giocavano nel fango. Pensavo che non avrei più rivisto la mia famiglia e la mia casa. Nel fine settimana, arrivavano le prostitute e cercavano i membri della troupe, sebbene molti fossero sposati, era triste. Deran ed io conservavamo i nostri spiccioli per la guardarobiera, faceva carità per la gente in prigione. Un fine settimana decidemmo di visitare Pax San Juan (famosa attrazione turistica con la sua cascata) e scoprimmo che era un posto noto anche per la prostituzione minorile, spesso bambini sotto i dodici anni e che i loro maggiori clienti venivano dall'Europa e dall'America. Ci dissero che le famiglie potevano vendere i loro figli per 1000 dollari e venivano raggruppati in questi bordelli. A tredici anni venivano scaricati perchè troppo vecchi per la clientela e finivano suicidi, criminali o in prigione. La povertà era ovunque e dopo aver visto i polli mangiare la spazzatura ai lati della strada, non ho più voluto ordinarli al ristorante.
Tornando al set, il caldo era tremendo, i condizionatori lavoravano senza sosta ma di notte alcuni che erano rotti facevano un gran rumore ed era dura prendere sonno. Alle 5 di mattina qualche volta un gruppo di preghiera veniva a cantare nel cortile fino alle 7. Alle 9 il calore era così intenso che tutti volevano tornare a casa. Una delle attrici era famosa per le sue abilità sessuali ed alcuni uomini blateravano delle sue qualità. Ero nervosa al pensiero che lei cercasse il mio ragazzo e speravo che loro due non finissero insieme. Un'altra strana coppia si era formata durante la lavorazione, ma preferisco non parlarne... si facevano un sacco di battutacce su loro due. Bisogna capire che in sei settimane, la mente svaporava a causa del clima, della povertà e disperazione tutto attorno... Addirittura ho poi scoperto che due persone dall'Australia erano ricercati per criminalità e stavano nascondendosi nelle Filippine ed in Malesia!
Il primo giorno di riprese, eravamo su una sponda di fiume che ho immediatamente riconosciuto come il posto in cui è stato girato Apocalypse Now. Ho visto quel film forse otto volte, adoro Martin Sheen, Robert Duvall, la fotografia, la regia ecc. La gente sul set mi confermò quell'impressione e ne fui molto contenta. Il prezzo dell'acqua era così caro che la produzione decise di servire solo soda sul set, e così non potevamo mai dissetarci. Ad un tratto non ce la feci più e decisi di vuotarmi sulla testa una lattina di soda all'arancia: grave errore. Era appiccicosa e gli insetti mi vennero addosso. I filippini della crew vennero in mio soccorso e mi pulirono. Impossibile avere acqua, che incubo! Gli stuntmen venivano sostituiti settimana dopo settimana. Realizzai che dovevano aver lavorato per pochi dollari al giorno, erano assolutamente sfruttati. Nella scena doeve cadono da un tetto, non c'era nulla su cui atterrare se non sporcizia. Ad ogni ripresa li vedevo farsi male alle gambe, alle caviglie e andarsene via tenendosi l'un l'altro con facce sofferenti. Al che Fulci utilizzava un altro gruppo di stunt e così via, ad ogni ripresa la stessa storia. Nella scena in hotel dove gli zombie vengono sparati, dell'esplosivo era caricato sotto i vestiti e assicurato al torace degli attori. Dopo la scena, han tolto loro gli indumenti e i loro corpi eran feriti dove c'era l'esplosivo perchè non avevano adeguata protezione sulla pelle, finivano contusi e ustionati.
Gli uccelli che si vedono in strada a muoversi lentamente erano stati iniettati di aria. Era terribile veder queste grosse siringhe infilate negli animali, la stessa siringa bestia dopo bestia. Il responsabile degli effetti diceva che non sarebbero morti, sarebbero solo stati semiincoscienti per mezz'ora. Non appena gli uccelli sembravano riprendersi e poter volare, lui accorreva e iniettava altra aria. Ero in lacrime, ma che potevo farci: a Fulci stava bene e nessun'altro protestava. Se fosse oggi, chiamerei l'associazione per la protezione degli animali dal cellulare, ma eravamo in mezzo al nulla. Dopo la venuta dell'uragano e aver abbandonato l'hotel, ho scoperto che gli uccelli, nelle loro gabbie, erano stati lasciati là dentro durante la tempesta ed alcuni erano morti. Due di essi mi commossero molto e li ho fotografati. Stavano vicini l'un l'altro, sembravano aver sofferto così tanto che non parevano neppure più uccelli. Forse ho ancora le loro foto.
Cosa ne pensi degli effetti speciali e del gore di questo film?
Ridicoli. A chi vuole vederlo, dico di comprare una confezione di pile per il telecomando, di modo da utilizzare il fast forward durante il film.
Intervista di Edoardo Favaron, 2008. Prima parte. Foto da Zombi 3.
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