domenica 11 dicembre 2011

Io c'ero. Festival ed eventi vari. 29 TORINO FILM FESTIVAL, 25/11-3/4/2011. DERNIÈRE SÉANCE


Tit.ingl.: Last Screening. Francia 2011. Di Laurent Achard.

Sylvain, cinefilo, gestisce un cinema d'essai, proiettandovi l'amato French Cancan di Jean Renoir. La sala è in procinto di chiudere, cosa che non gli sta affatto bene, anche perché lui ne abita i sotterranei. Il ragazzo ha un'aria mite, pulita, ma di notte uccide regolarmente donne, tagliando loro via un orecchio che, come scopriamo ad un certo punto, applica a foto di attrici che compongono così una singolare, macabra galleria d'arte. Non riserva un trattamento migliore a chi sta per sottrargli il suo cinema, la sua vita. Una ragazza si interessa sentimentalmente a lui e Sylvain non sembra volerle riservare il solito trattamento. Alle spalle, narrato con alcuni flashback, Sylvain ha un trauma cinefilo-infantile, non convincente appieno, legato alla figura della madre (di cui tuttora venera la foto in una teca), alle di lei pretese verso di lui e al film di Renoir.
Altro film festivaliero, dopo quello di Balaguero, con protagonista una figura maschile disturbata, ma il paragone si ferma qui. Thriller-horror molto raffreddato, memore de L'occhio che uccide, come potrebbe girarlo un regista francese intellettuale, a cui non interessa affondare nel genere ma mantenersi in bilico tra esso, psicologismi e una messinscena al limite dell'esercizio di stile. Il che non vuol dire che sia un brutto film. Nel suo linguaggio freddo, con inquadrature lunghe, qualche campo lungo, niente musica diegetica e gore contenuto, non sembra accorgersi (o se ne frega) di qualche lungaggine di troppo (il piano sulla majorette) e dell'intellettualismo che sborda per esempio nell'ultima, simbolica sequenza di fronte al grande schermo, in cui sembra quasi che voglia chiedere allo spettatore “Hai capito bene?”. Ma non manca sufficiente tensione e funziona, trasmettendo un velo di tristezza e senso di fine, l'atmosfera quasi sempre buia, notturna.
A.V.

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