domenica 13 aprile 2008

Focus on. Chuck Norris: BREAKER! BREAKER!


Usa 1977. Di Don Hulette. Su dvd Mgm (regione 1).
Warning: il seguente pezzo contiene anticipazioni sulla trama e sul finale che possono compromettere la visione a chi non ha ancora visto il film ed intende farlo.

"Chuck Norris in Breaker! Breaker!”, recitano i titoli di testa: film(etto) della svolta per l’attore, lo vede per la prima volta protagonista, non più cattivo. Non sarà un caso che abbia il viso pulito, senza i baffoni del suo ruolo precedente. Chuck interpreta un camionista; il suo ingresso in scena è proprio al volante del suo mezzo e sulle note di un motivetto country. Cede il mezzo al suo fratello più giovane (pettinato in modo simile a lui), che però finisce nelle grinfie dei mentecatti di Texas City, cittadina in cui i poliziotti, alla guida di un anziano giudice, fanno il bello ed il cattivo tempo. Incarcerano gratuitamente il ragazzo, ma quando Chuck realizza la situazione interrompe una lezione in cui sta spiegando meditazione e terzo occhio ad un gruppetto e si muove alla volta della cittadina, stavolta alla guida di un furgone azzurro con una grande aquila sopra. Non ci mette molto a farsi individuare e ad avere a che fare fisicamente coi vari mentecatti di Texas City, a cominciare dai sadici agenti per proseguire con altra gentaglia senza qualifiche, rischiando pure di finire schiacciato nella pressa accartocciamacchine.
Le sole persone non ostili che Chuck incontra in città sono un tizio minorato mentale ed una cameriera, con la quale si sviluppa una storiella d’amore lampo un po’ ridicola: appena dopo essersi conosciuti, li vediamo già complici a camminare insieme, con un commento musicale morbido. Verso la fine l’intruso viene catturato ma, avvisati via c.b., una carica di camionisti sui loro mezzi parte alla carica in aiuto del collega ed una volta giunti, sfondano un po’ di costruzioni, in scene che ricordano Convoy, il film “on the road” di Sam Peckinpah dell’anno successivo. Dal momento in cui viene preso, non vediamo più il ragazzo fino a quando il fratello lo ritrova (ma grazie ad una spontanea soffiata, non per merito!) e lo libera. Anche questo film si chiude con una resa dei conti a due, tra Chuck e uno degli agenti. Ambientata all’interno di uno spazio recintato, vede come testimone non più un gattino ma un cavallo, i cui movimenti inquieti sono intervallati alla (breve) sfida tra i due. Il tutto è al ralenti, così chi vuole può apprezzare meglio i calci di Norris.
Nonostante qualche impennata drammatica, il film non si prende molto sul serio, ma forse non è un bene, perché non è neppure davvero ridanciano. C’è l’idea della cittadina di bifolchi, oasi pericolosa in cui è meglio non finire, ma a livello di sceneggiatura non c’è nulla di che ed il tutto risulta avere scarso mordente, facendosi dimenticare in fretta ed intrattenendo appena finchè dura. George Murdock, prolifico attore prevalentemente di tv, cerca di gigioneggiare nel ruolo del giudice. Disponibile all’estero su un dvd che lo propone sia nel formato corretto che in quello sbagliato (sic), ma se non si è fans non è il caso. Sui titoli balza agli occhi il montaggio accreditato a Steven Zaillian, più noto oggi come sceneggiatore di produzioni di serie A (es. Schindler’s list, Gangs of New York). Nella foto, Norris in una scena collaterale, in cui un imponente tizio lo sfida a braccio di ferro in una tavola calda.                                             Alessio Vacchi

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