domenica 9 dicembre 2012

Io c'ero. Festival ed eventi vari. 30 TORINO FILM FESTIVAL. MANIAC


USA/Francia 2012. Di Franck Khalfoun.
Il giovane Frank (Elijah Wood: altro che Frodo) è un assassino di donne: dopo averle tampinate, usa far loro lo scalpo per appiccicarlo ad alcuni manichini provienenti dal suo negozio, componendo un harem fittizio e odorante morte che talora immagina composto da persone vere. Nel suo passato, come prevedibile, una madre indegna, pippatrice e donna facile. Nella sua vita compare una bella fotografa, Anna, interessata a usare i suoi manichini (quelli “sani”). I due iniziano a frequentarsi, mentre lui prova qualcosa per lei, la sente e vede diversamente dalle altre, non ennesima vittima ma donna decisiva. Inutile dire che non potrà accadere nulla di idilliaco tra i due e le cose precipiteranno.
Maniac era un film atteso e temuto dai seguaci del genere, per il suo essere remake di un cult “underground” del 1980 dallo stesso titolo -e il cui regista, William Lustig, figura qui tra i produttori- e per la scelta dell'attore protagonista con la sua faccia e aria un po' imberbe, ma che supera l'esame con piena sufficienza.
Il film fa una scelta di messinscena forte e pseudo-rigorosa: il nostro punto di vista è quello del protagonista, in soggettiva. Una soggettiva che qualche volta si rompe, per motivi di chiarezza o per scelte estetiche, di chiusura di sequenze. Ad esempio, l'inquadratura su Frank dopo l'omicidio della ballerina e più avanti, analogamente, durante quello della signora, lui che si ripensa insieme ad Anna in riva al laghetto, lui ragazzino che guarda la madre in vena di lascività. In questa modalità di regia, l'inquadratura più buffa arriva quando Frank si sciacqua il viso, gettando dell'acqua in camera. E' un film abbastanza forte anche grazie al suo essere in pov, ma non un incubo senza fine per chi guarda. Ciò che fa respirare di più lo spettatore è infatti la linea narrativa con la presenza di Anna, l'ipotetica salvatrice dell'assassino a cui chiaramente è concesso più spazio delle altre donne del film. D'impatto l'inizio e buona la concitata lotta a casa di Anna. Difetti (non grossi) che si possono imputare al film sono qualche sottolineatura di troppo (i già citati flashback dei due, il manichino di Frank bambino) ed accumuli horror (il tizio che improbabilmente si rialza dopo una mannaiata, l'incidente).
Conclusione, in un climax malato, con una sequenza di allucinazione gore. Curata la scelta dei brani in colonna sonora, anche se ormai si fa prima a notare un film in cui non lo sia.
A.V.
Il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=BPdzB1oGifw

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