Usa 1988. Su dvd Warner.
Foto in bianconero che scorrono in sequenza su sfondo scuro. Un neonato, un bimbo, un ragazzo in età adolescenziale. Capelli neri, volto ovale, occhi grandi e sguardo profondo. Sono foto di famiglia, che testimoniano attimi di vita vera e vissuta. Una voce fuori campo le accompagna narrando di un ragazzo di origini siciliane, cresciuto nell’ambiente degli immigrati italoamericani e folgorato dalle arti marziali. Le foto diventano immagini in movimento, i colori si sostituiscono al grigiore dei vecchi ricordi. Il giovane picciotto si è trasformato in moderno sensei, primo istruttore occidentale di aikido nel chiuso Giappone. L’inizio di Nico è l’inizio di una carriera. Un incipit che crea una leggenda. La storia di Nico Toscani è la storia del suo interprete, Steven Seagal. Finzione e realtà si intrecciano e concorrono a definire il background biografico di un personaggio che è proiezione narrativa dell’attore, qui impegnato anche in veste di produttore e sceneggiatore. A parte una breve parentesi durante la "sporca guerra" vietnamita, la pellicola è ambientata nelle strade di Los Angeles, tra quartieri etnici, ghetti e grattacieli.
Nico è un poliziesco vero, che vive della strada e nella strada. Un film perfetto per esaltare la fisicità imponente (1,93 m di altezza) e la grinta aggraziata ma animalesca di Seagal. Il tenente Nicola Toscani è infatti un idealista, un detective senza macchia sempre pronto all’azione e a proteggere i più deboli e le minoranze. Conducendo un’indagine su alcuni narcos colombiani, scopre che la corruzione dilaga anche nelle alte sfere governative e che i servizi segreti appoggiano illegalmente l’importazione della polvere bianca in territorio americano. Nonostante l’ostruzionismo di capi e colleghi individua un’unica strada per la giustizia: agire da solo, facendo ricorso alla sua abilità nelle arti marziali e a un profondo coraggio.
Diretto da Andrew Davis, il film ha un punto di forza e d’innovazione nello stile marziale presentato: l’aikido. Seagal, prima di diventare attore, era infatti stato maestro di questa particolare disciplina (anche come istruttore personale di Sean Connery) e porta sullo schermo tecniche e movenze tipiche di quest’arte giapponese. I colpi inferti ai nemici risultano brutali ma al contempo aggraziati e riescono a unire agilità e forza devastante. I combattimenti corpo a corpo sono numerosi, il vero fulcro della pellicola: l’abilità di Seagal viene esaltata e non ne fa rimpiangere la recitazione monoespressiva e limitata. Oltre all’aikido, Nico assicura anche una massiccia dose di sparatorie e inseguimenti, egregiamente diretti e coreografati. Tra questi sono notevoli lo scontro tra Seagal e cinque malavitosi che culmina con la distruzione di un piccolo supermercato indiano e la scena di tortura finale, in cui il detective Toscani mostra tutta la sua resistenza al dolore e la sua brutalità, frantumando ossa e distribuendo proiettili a grosso calibro. La regia di Davis è funzionale all’azione e riesce a dare il giusto dinamismo agli stunt, senza tralasciare i momenti di introspezione (non moltissimi in verità). La colonna sonora dà ritmo alle vicende, mixando strumenti sintetici a sonorità tipicamente orientali. L’unico difetto è la sceneggiatura, troppo schematica, ma questa carenza viene ampiamente compensata dalla forte dose di adrenalina. È inoltre da notare l’audacia dell’inquadratura finale, un piano fisso sul Campidoglio, mostrato come simbolo di corruzione e ingiustizia.
Tra gli interpreti principali fa piacere ritrovare Henry Silva e Pam Grier, due volti caratteristici del cinema di serie b, rispettivamente nei ruoli del perfido Zagon e della poliziotta Jackson. Silva, ad anni di distanza dai fasti del poliziottesco, presta il suo viso marmoreo a un personaggio stereotipato, rivelandosi però una credibile nemesi del protagonista. Nel ruolo della moglie del detective Toscani, una Sharon Stone intenta a muovere i primi passi nel cinema degli studios. Seagal e Davis torneranno a lavorare insieme nel 1992 con Trappola in alto mare, altro grande successo al box office. Nico è un’opera compiuta, un action urbano di quelli a base di arti marziali e super poliziotti e lancia la carriera di Steven Seagal, promuovendolo subito al rango di action star. Un eroe atipico, non bellissimo né particolarmente atletico, ma dotato di grande cuore e capace di sconfiggere il male con la dirompente forza della violenza.
Edoardo Favaron
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