Tit. or.: Forced Vengeance. Usa 1982. Di James Fargo. Su dvd Warner (regione 1).
Warning: il seguente pezzo contiene anticipazioni sulla trama e sul finale che possono compromettere la visione a chi non conosce il film ed intende vederlo.
Chuck Norris ha a di nuovo a che fare con l'est, per la precisione con Hong Kong. Josh, questo il nome del protagonista, è addetto alla sicurezza in un casinò. Un boss offre la sua protezione al proprietario e al relativo padre, che gli sbatte in faccia la sua contrarietà. Padre e figlio vengono ovviamente eliminati, mentre scatta la caccia non solo a Josh, ma anche alla sua donna e alla sorella del proprietario.
Nell'elegante (o quasi) scena di apertura vediamo le sagome nere di Norris e un ignoto che si battono: è una scena che verrà, qui anticipata al ralenti, mentre sui titoli di coda sono montati pezzi delle azioni fisiche dell'attore nel film. Sui titoli di testa, ecco la voce fuori campo dell'attore -che tornerà sul finale-, che tra l'altro cerca di dire delle cose su Hong Kong: città del fare soldi velocemente, di sopravvissuti, "it's like a slap in the face that makes you feel good". Uno dei posti che emergono della città è il mercato portuale, in cui vediamo Norris aggirarsi e contrattare -e non manca un tocco di musichetta "locale".
Un aspetto relativamente interessante è costituito dalla rete che viene tessuta in città intorno al fuggiasco ed alle due donne che scorta: il potere del boss è tale da porre ad ogni angolo, in agguato, un complice pronto a fermarli, rendendo così la fuga più difficile e serrata. Le due donne paiono messe al sicuro, ma neppure l'aiuto di un nerboruto amico nero riuscirà ad evitare che un bestione baffuto violenti a morte la donna di Josh. Il quale ora si incazza duro. Vedendo soccombere i suoi scagnozzi, il boss-affarista si batterà da solo con Norris, teorizzando esplicitamente che certe cose è meglio farle di persona; ma lo scontro finale sarà (similarmente che in Triade chiama Canale 6) col nemico più grosso e bastardo. Chuck, provocato, si avventa su di lui (al ralenti, of course) e il bestione finisce male. La violenza raggiunge picchi più alti del solito: questi muore decapitato da un vetro, il suo boss si impicca involontariamente, mentre mette a disagio la vana difesa della donna di Josh dallo stupro che sta per subire. Lo stesso Chuck, oltre agli usuali calci, usa qualche volta una pistola, e per estorcere un'informazione minaccia di bruciare vivo l'amante di un tizio.
Il suo personaggio compie un percorso bizzarro: all'inizio lo vediamo menare alla grande lo scagnozzo di un tizio da cui è andato per riscuotere dei soldi dovuti, ma poco dopo si impietosisce perchè il suo padrone licenzia e fa deridere un croupier che ha rubato delle fiches, per poi arrabbiarsi in modo definitivo, indossando la vecchia divisa militare, dopo la morte della sua donna. Da segnalare poi un altro momento ricorrente del cinema di Norris: un suo flashback, in questo caso riguardante un momento sereno passato coi suoi amici-datori di lavoro. Se la confezione è non più che professionale, bisogna però dire che tra i film di Norris finora considerati questo è uno dei più semplici, forti e "caricanti". Bello è un'altra cosa, tuttavia dovendo scegliere...
Alessio Vacchi
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