domenica 14 settembre 2008

Focus on. Chuck Norris: LA POLVERE DEGLI ANGELI


A Force of One. Usa 1979. Di Paul Aaron. Su dvd Cult Media (in 4:3).
Warning: il seguente pezzo contiene anticipazioni sulla trama e sul finale che possono compromettere la visione a chi non ha ancora visto il film.

Chuck Norris si era solo momentaneamente assentato da questo blog. Ma visto che qui si parla sovente di film non eccelsi (non è detto che sarà così per sempre, poi capita che siano più stimolanti dei capolavori), eccolo tornare.
C'è un traffico di droga e gli agenti che lo stanno scoprendo vengono eliminati rapidi con le arti marziali. Chi chiamare allora? Qualcuno che li sappia fronteggiare, ovvero l'atleta Matt Logan, cioè Chuck Norris. Che fa la sua entrata su un ring, mettendo ko, tra un calcio volante e l'altro, un avversario. Subito dopo, si vede un altro aspetto, un'altra applicazione della capacità nel karate del protagonista: lo insegna ai bambini. Un bravo Cristo, insomma. Che prima tentenna alla proposta di collaborare, poi rendendosi conto dei mali della droga accetta. E allena la squadra di agenti in una sequenza semiseria, tra le migliori del film, facendo capire loro come si può fronteggiare col corpo un nemico armato di pistola (momento teorico). Lo scontro con il nemico si fa attendere. Il primo che ci va di mezzo è il figlio adottivo nero, che scopre il tradimento di alcuni della squadra. Questo fa nascere uno dei momenti tristi del film, con Chuck che pare voler abbandonare tutto... ma il destino deciderà diversamente e i cattivi, specialmente “il” cattivo, verranno puniti come si deve.
Che dire: lo stile, la fotografia, l'andazzo sono i soliti, da prodotto “medio” che si vedrebbe bene mandato in onda da Italia 1. Con qualche eccezione: Chuck che tira i suoi pugnatoni al punchiball in montaggio alternato con immagini di droga -scatole, sacchetti, il braccio di una ragazza bucato- a suggerire una sua “presa di coscienza” del problema, e la parte finale, in cui Paul Aaron sembra ringalluzzirsi. Prima filma il degenerare dell'incontro sul ring di Chuck con uno dei nemici, e conseguente arrivo della polizia, rallentandolo e lasciando solo la musica, poi quando i due si scontrano, esagera (e suscita ilarità) inserendo un effetto di eco alle emissioni vocali dei due. Lo scontro è breve ma il modo in cui è reso e la cattiveria del nemico, che gioca sporco e viene per questo “punito”, dovrebbe soddisfare eventuali fans. E ancora cerca di caricare l'atteso abbraccio finale di Chuck con la bella agente, lasciandolo scorrere lento sui titoli di coda. Insomma, il film è quel che è e non entusiasma, ma qualche piccola freccia al suo arco ce l'ha.
Bravo Clu Gulagher nella parte del capitano di polizia, mentre Michael Norris, figlio di Chuck, fa qui il suo esordio nella piccola parte dello skateboarder biondo, e lavorerà altre volte col padre. Chi avesse intenzione di vederlo sappia che la locandina con le sue frasi “he hears the silence... he sees the darkness...” è un tantino fuorviante, anzi sembra fare da involontario spunto per qualche “Chuck Norris facts”. Come talvolta capita, l'edizione in dvd italiana si è dimenticata del titolo nostrano e mette quello originale.
Alessio Vacchi

Nessun commento: