domenica 1 aprile 2012

The freak show. SLUGS


Su dvd Starz/Anchor Bay (regione 1).

A molti di voi il nome Shaun Hutson non dirà niente immagino, ma non è un problema: sono qui per questo. Inglese e fiero di esserlo nonostante la cronica misantropia, Hutson è uno scrittore nato professionalmente con truci romanzi di guerra e tuttora attivo nel campo dei thriller, anche se nella sua ormai trentennale carriera il nostro ha operato in vari generi con almeno cinque diversi pseudonimi, uno dei quali è ancora segreto. Tuttavia, è alla narrativa horror, alla quale si dedicò tra gli anni '80 e '90, che il feroce Shaun deve la sua fama, quest'ultima cementata su uno stile diretto ed esplicito (ma più ricercato rispetto a gente come Richard Laymon) che lo ha portato a ricevere appellativi come "lo Shakespeare del Gore". Fanatico cinefilo, il signor Hutson ha diverse volte dichiarato di essere stato ispirato più dal cinema (in particolare da Sam Peckinpah) che non dalla letteratura: è perciò quantomeno ironico che nessuno dei suoi romanzi sia stato ancora adattato per il grande schermo all'infuori del suo debutto nel genere a cui questa rubrica è dedicata (sì, esatto: il musical fetish a sfondo sociale). Slugs - Vortice d'orrore (AD 1988) è un'altra creatura dell'iberico Jean Piquer Sìmon (lo stesso di "Pieces" e del successivo La "cosa" degli abissi), che questa volta gira (parzialmente) sul suolo americano e, forse ispirato dall'aria USA, confeziona un prodotto dal feeling decisamente meno europeo. Il risultato finale è e resta un mediocre b-movie dal quale Hutson stesso ha sempre mantenuto le distanze: "un film di merda" è in genere l'epiteto che preferisce per questo suo scomodo nipote.
La trama è quella del classico eco-vengeance: una nidiata di lumache carnivore, mutate dai rifiuti tossici di una vecchia fabbrica, inizia a cibarsi degli ignari abitanti di una pacifica comunità di provincia. A dispetto dell'opinione di Hutson, Slugs non è così male: ovvio, la premessa è quantomeno ingenua ma la storia fila liscia e con solide iniezioni di splatter che mantengono vivo l'interesse dello spettatore. Simon, da mestierante qual'era, continua con il suo stile televisivo, ma, anche grazie al direttore della fotografia Julio Bragado, il film riesce a camuffarsi piuttosto bene da filmaccio USA. Le feroci lumachine, poi, rappresentate come viscidi piranha di terra, instillano un'onesta dose di ribrezzo ed orrore, specialmente quando si punta sul grande numero. Nonostante il ridicolo di molte scene, i trucchi degli fx-men spagnoli colpiscono nel segno, con lo zenit del gocciolante e del sanguinolento toccato da un povero disgraziato a cui esplode la testa dopo aver inavvertitamente mangiato dell'insalata in cui si erano annidiati i letali gasteropodi del titolo. Il finale ambiguo lascia aperta la possibilità di un sequel mai concretizzatosi, quantomeno al cinema: tre anni prima del film, infatti, Hutson aveva dato alle stampe un secondo episodio intitolato Breeding Ground, ma, visto l'esito di questo primo adattamento, sicuramente fu felice che nessuno ne comprò i diritti.
E.R.

Il trailer http://www.youtube.com/watch?v=JvS3ZXZRSsk

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