domenica 1 novembre 2009

A domanda rispondo. ENZO G. CASTELLARI


In La via della droga dai dimostrazione del tuo grande talento per le scene d’azione. E’ stato complesso girare le scene più spettacolari, come l’inseguimento finale in aereo?
L'idea dell'inseguimento aereo è nata un giorno che Fabio Testi, provetto pilota, mi ha invitato in volo sui cieli di Roma: ho subito espresso la voglia di inventare un inseguimento diverso per il finale del film. Abbiamo scritturato Gianni Orlando, amico di Fabio, proprietario di night club ed ex pilota della Pattuglia Acrobatica come "cattivo"... e per la prima volta, credo, nel Cinema si vedono i due veri protagonisti in volo, pilotando i loro rispettivi aerei ed inseguirsi con ardite manovre. Sono ancora molto orgoglioso di questa sequenza.

Che ricordi hai del produttore, Galliano Juso?
Ci siamo conosciuti all'Università di Architettura. Quanto seppe che mio padre era un noto regista mi chiese di seguirmi ogni volta che andavo sul set di padre. Ha immediatamente dimostrato un grande amore ed ammirazione per il Cinema... ci siamo rivisti dopo anni, quando mi chiamò per dirigere Il grande racket. Mi ha messo in condizioni ideali per girare il film che volevo. E' un produttore che ama i film che fa e si prodiga perché venga bene, senza lesinare.

Nel film ci sono degli elementi che ti collegano a Profondo rosso: David Hemmings e le musiche dei Goblin…
Quando chiesi a Juso di volere David Hemmings per il ruolo non mi rispose nulla, chiamò subito l'agente di David e fissò un appuntamento per me con l'attore. Poi chiamò l'agenzia di viaggi e mi fece il biglietto per Londra... incontrai così un attore eccezionale. David Hammings terminava in quei giorni un suo film prodotto, scritto, interpretato e diretto da lui. Ho avuto subito la sensazione di parlare con una persona che il Cinema lo conosceva bene. La lavorazione con lui é stata, a dir poco, straordinaria. Una serietà ed una competenza unica. Ottenuto lui da Juso, avere anche la collaborazione dei Goblin è stata una conseguenza logica.

Quel maledetto treno blindato negli ultimi anni è stato rivalutato, grazie a Quentin Tarantino, che ne sta preparando un remake*
E' la verità. Al Festival di Venezia incontro Quentin ed insieme a Joe Dante vediamo la proiezione del mio film. Per Tarantino era la prima volta che lo vedeva sul grande schermo (lo aveva visto solo su cassetta) e si emozionò tantissimo. Alla fine del film salta in piedi ed applaude verso di me gridando all'enorme pubblico di giovani che aveva affollato la proiezione : "My master... this is my master... Enzo is my master..."... un'emozione unica, irripetibile! Il giorno dopo, nel ristorante dell'Excelsior pranziamo insieme e mi spiega come sta modificando la mia sceneggiatura in quella del suo prossimo film. Con i milioni di films girati nel mondo, un genio come Tarantino sceglie un solo film per farne un remake...e sceglie il mio!

Cosa mi dici dei due attori americani protagonisti, Fred Williamson e Bo Svenson?
Fred è un animale da Cinema. Non ci sono segreti per lui e riesce a realizzare ogni cosa che gli ho chiesto con una sua interpretazione magistrale. Anche lui è produttore, sceneggiatore e regista, un vero uomo di Cinema. Questo non lo potrei dire di Bo Svenson.

Dov ‘è stato girato Il cacciatore di squali? Che ricordi hai di questo film?
Nelle isole dei Caraibi, nel golfo del Messico : Cozumel e Isla Mujeres. Una delle più belle vacanze professionali della mia carriera. Franco porta anche suo figlio Carlo ed io tutta la mia famiglia. Un periodo stupendo... Viva il cinema!

Il giorno del cobra è un film d’azione crepuscolare, in cui l’eroe, il detective Larry Stanziani, interpretato da Franco Nero, si trova solo, tradito da tutti…
L'ho rivisto recentemente, dopo di averlo fatto tanti anni fa. M'è piaciuto molto. Franco recita un gran bel personaggio. Un Philip Marlowe alla nostra maniera ma molto ben realizzato. Mi ero dimenticato delle tante scene d'azione che avevo inventato e mi hanno emozionato. Ben fatte e giuste per la storia. Devo dire che sono "very proud" di aver realizzato questo film.

Le scene d’azione sono girate molto bene e anche il montaggio di Gianfranco Amicucci è molto efficace.

Pochi giorni di San Francisco e poi tutto il film girato a Genova, dove lo montavo anche, come mia abitudine. Non posso fare a meno di montare ogni mio film tutte le sere. E' forse il riposo migliore passare dal set al montaggio, un relax professionale che adoro. Con Gianfranco, nella moviola messa in albergo, scelgo le varie scene girate e gli dico come le voglio montate poi la sera dopo controllo il montaggio con le eventuali modifiche e scelgo il materiale nuovo... e così tutte le sere.

L’ultimo squalo nasce sull’onda del successo ottenuto dal film di Spielberg...
Certamente! Quando uscì negli USA, nella sola zona di Los Angeles, nel primo weekend incassò $ 2.200.000. Un incasso incredibile per un film straniero. Normalmente, in tutto il mondo, dopo un grosso successo di un film ne nascono centinaia di imitazione. Vedi Rambo. Ma tutti questi altri prodotti non hanno mai impensierito le majors americane... ad eccezione del mio! Il grandissimo successo preoccupò talmente tanto la Universal che tentò in ogni maniera di bloccare le visioni del mio ... che era già uscito in tutto il resto del mondo con il titolo Jaws 3 e maturando degli incassi record, e la casa di produzione stava preparando il suo Jaws 3... alla fine di un mese di programmazione riescono a bloccare la visione del mio film accusandolo di plagio. Malgrado la sventura ci sarà poi una cosa che mi riempirà di soddisfazione, anche se non paga il male che mi hanno fatto : nel Jaws 3 della Universal ci sono tre sequenze che hanno copiato interamente dal mio!

Che ricordi hai della trilogia futuristica, composta da I nuovi barbari, 1990 I guerrieri del Bronx e Fuga dal Bronx? Il Bronx è stato ricreato a Roma?
Ricordi stupendi. L'idea è nata con Fabrizio de Angelis. Come produttore si è dimostrato fantastico. Mi ha dato tutte le chances per realizzare alla grande i tre films. Una collaborazione straordinaria. Nel vero Bronx ho vissuto emozioni incredibili con gli abitanti del posto, con i quali ho avuto un rapporto amichevole che ha permesso di superare le tante difficoltà. A Roma ho girato in una vecchia cartiera abbandonata di Tivoli dove ho trovato degli ambienti che si sono collegati con quelli del Bronx tanto da sfidare chiunque per capire quali fossero le scene del vero Bronx e la cartiera. Anche di questo lavoro sono "very proud"! Negli USA ottiene un successo mitico. Rimane nella classifica dei 50 top film della rivista Variety al quinto posto per settimane.

Che ricordi hai di Henry Silva, un’altra icona del cinema di genere?
Con lui parlavo spagnolo, ha origini portoricane credo. E' un uomo molto simpatico, sempre pronto a parlare di donne e raccontare barzellette spinte. La sorpresa é stata quella di vedere il "parrucchino" personale che si é portato da casa. Qualcosa di leggerissimo che, appena applicato dalla parrucchiera, non c'era possibilità di capire che portasse una parrucca. Geniale ! Come attore era un po' overacting, leggermente sopra le righe, ma sempre pronto alla collaborazione e molto disponibile. Ho un ricordo molto bello di lui.
In Tuareg, il guerriero del deserto, il protagonista è un giovane Mark Harmon, adesso diventato celebre grazie alla serie tv NCYS
L'ho scelto a Los Angeles, nel lungo casting preparato dalle varie agenzie di attori. Era protagonista di una serie televisiva americana intitolata Flamingo Road. Nel primo incontro nasce una immediata simpatia fra di noi... incontro altri attori, ma alla fine decido per lui e ci incontriamo di nuovo. Lui ha letto il copione ed é felicissimo di fare il ruolo. Il film l'ho girato tutto in Israele e l'interpretazione di Mark è stata favolosa. E' un film che amo molto.

Tra i vari attori americani che hanno collaborato con te, c’è anche Erik Estrada, in Colpi di luce. All’epoca era molto famoso grazie ai Chips
Altri avvertimenti: "Stai attento, è un violento... è un portoricano del Bronx..." Ci incontriamo in un noto ristorante di Los Angeles ed anche con lui è amore a prima vista. Un fisico notevole, un sorriso a settantotto denti, una simpatia schietta e diretta. Ci somigliamo abbastanza. Il film gli piace ed é pronto. Lo giro interamente a San Francisco, una delle più belle città del mondo !!! Ricordo la lavorazione con grande affetto e piacere. Erik si dimostra un buon attore e, malgrado la sua popolarità straripante nella città, é modesto e rispettoso delle ammiratrici alle quali dedicava foto e si lasciava ritrarre insieme a loro senza problemi. Una gran brava persona ed un amico per il resto della nostra vita.
Striker è un film minore nella tua filmografia, ma ha un cast di buon livello, composto da John Steiner, Frank Zagarino e John Phillip Law. Che ricordi hai di questo set?
Il film lo doveva dirigere Umberto Lenzi ma il produttore chiese a Gianfranco Amicucci, il mio montatore, di incontrarmi. Mi parlò delle grandi difficoltà, dei pochi soldi, ma tutto questo poteva risolverlo se a girarlo fosse Castellari. Perché dovrei farlo? Aveva già il regista! Mi disse che anche un uomo famoso alle volte può derogare sulle sue richieste ed affrontare un'avventura ... l'idea di realizzare un film senza mezzi e senza soldi, nella realtà, mi incuriosì molto, naturalmente senza firmarlo. Poi si gira tutto a Santo Domingo... ecco l'occasione di fare una bella vacanza e poter mettere alla prova la mia inventiva e le mie capacità. Accetto. In verità le difficoltà furono infinite ma ad ogni problema io rispondevo con un'invenzione che risolveva gli intoppi. Realmente un'avventura! Ma alla fine é uscito un film d'azione dignitoso e venduto in tutto il mondo. Il protagonista lo scelgo a Miami , un ragazzone biondo, tutti muscoli, tipo Big Jim. Frank Zagarino. Come guest-star John Philip Law, un buon attore dalla fisicità esagerata, sarà alto due metri, molto disponibile e corretto. Una buona collaborazione, nella velocità delle riprese. John Steiner è un vero attore, simpatico e collaborativo. Vedere come risolvevo tutti i problemi lo affascinava enormemente e mi stava sempre accanto "per imparare" diceva lui.
Un film curioso è Sinbad, un epico fantasy, realizzato nel 1989, con Lou Ferrigno!
Se la Cannon, la produzione dei due israeliani Golan e non mi ricordo l'altro (Yoram Globus, ndr), non avesse fallito prima che finissi il film (ho girato anche per 3 puntate televisive) sarebbe venuto molto bene. Non ho potuto girare tutti gli effetti speciali, quelli favolistici, quelli assolutamente necessari per realizzare la "favola di Sinbad". Non avevo terminate le riprese che la produzione ci manda tutti a casa. Devo ancora avere i soldi! Dopo anni, negli USA, vedo una cassetta del film "Prodotto e diretto da E.G.C.", lo compro e cerco di vederlo... dico "cerco" perché sono state assemblate una serie di scene e, in mancanza degli effetti speciali, legate da una mamma che racconta alla figlia... ?! Una cosa disgustosa. Vengo a sapere in seguito che quelle scene sono state girate da Luigi Cozzi. Non sono riuscito a vedere la cassetta. Oggi é uscito anche in DVD... ontinuerò a non vederlo !

Qual è il tuo rapporto con la fiction televisiva? In Extralarge hai diretto una coppia atipica, formata da Bud Spencer e Philip Michael Thomas. C’era un buon rapporto tra i due fuori dal set? Michael Thomas all’epoca era reduce da Miami Vice
Il primo lavoro televisivo è stato XL ed io ho girato 6 "films" ... significa che non ho tenuto in conto le raccomandazioni e gli obblighi dei dirigenti TV che decantavano il modo di girare per la TV. Io ho riscritto le sceneggiature, alcune buttate e reinventate, ed ho girato cinematograficamente! Ho realizzato i 6 films come per il grande schermo. Il successo che ne é seguito ed il Telegatto mi hanno dato ragione. Philip Michael è una delizia di uomo, simpatico, intelligente ed anche un ottimo attore. Il suo rapporto con Spencer é stato corretto e rispettoso. Con me é stato fantastico. Thomas a Miami, dove ho girato i 6 films, é stranoto ed ammirato. Amo il rapporto di quelle star che rispettano gli ammiratori e dedicano loro le attenzioni ed il rispetto che meritano. Quasi più di Erik Estrada.

Per la tv hai anche girato Il ritorno di Sandokan. Il cast comprende molte glorie del cinema italiano, da Kabir Bedi a Fabio Testi a Franco Nero e Romina Power. Il film è stato scritto da George Eastman vero?
Le puntate televisive sono state scritte da Montefiori-Eastman sotto la direzione di Goffredo Lombardo. Questo produttore, che ha dato tantissimo al Cinema, ormai piuttosto anziano, dedicava tutto il suo tempo al lavoro, prevaricando gli autori con le sue idee. Nel contratto che mi ha fatto firmare lui aveva il final-cut... ma per me, a quel punto della mia carriera, un lavoro televisivo non avrebbe regalato nulla ed ho lasciato che Lombardo gestisse le immagini: infatti, la mattina presto lui cambiava il mio montaggio fatto la sera, con la collaborazione servile del montatore. Con gli attori ho avuto un ottimo rapporto... ad eccezione del "giovane" scelto, obbligato e protetto dal figlio di Lombardo (un disastro)! Kabir é un gran signore, nobile di animo e di modi, una grande e rispettosa educazione ed un ottimo attore, dalla fisicità al tempo stesso prepotente ed elegante! Una gran bella persona!

George Eastman ha anche scritto Deserto di fuoco, in cui compare un cast di altissimo livello, con Vittorio Gassman e Claudia Cardinale. Che ricordi ha di questi due attori?
Sono molto contento di questo cast straordinario, se fosse stato riunito in un film negli anni 80 sarebbe stato un sogno per qualsiasi regista. Virna Lisi lavora per la prima volta con Claudia Cardinale ... Franco Nero-Giuliano Gemma-Fabio Testi insieme, un trio che avrebbe sbancato i botteghini nei tempi d'oro. Vittorio Gassman, altro mostro sacro, si aggiunge al cast già straricco. Orso Maria Guerrini passa nel mio ufficio e vedendo sul cartellone degli attori tutti questi nomi mi chiede un piccolo ruolo per entrare in questa lista... i francesi Jean Sorel, Marie Laforet, Anthony Delon ed altri molto importanti che, uniti ai grossi nomi tedeschi, determinano un reparto artistico invidiato da tutti i miei colleghi. Questo sceneggiato mi regala la possibilità di dirigere tutti questi miti. La Lisi è la professionalità fatta donna, con una classe ed un fascino unico... Claudia Cardinale, l'attrice che ho sempre seguito in tutti i suoi films con l'enorme ammirazione per la sua bellezza... Gassman, il mito dei miti, sul set ha avuto la stessa disciplina e rispetto per la mia persona, in precedenza solo De Sica mi aveva regalato questa emozione. Delon credo che abbia preso da suo padre solo i difetti... Marie Laforet una meraviglia, ancora bellissima ed affascinante... Sorel un gran signore, una nobiltà di altri tempi. I tedeschi tutti straordinari professionisti... un altro francese che prese un premio a Cannes, un tale Stephan Freys, o qualcosa di simile, uno stronzo macroscopico...

Hai fatto ritorno al cinema nel 1994, con Jonathan degli orsi. Lo reputi un film riuscito? Come giudichi questo tardo western con il suo attore simbolo, Franco Nero?
Parzialmente riuscito. L'ho girato interamente in Russia, in un paesino vicino Mosca. Credo che tutte le difficoltà che io abbia subito negli altri lavori, unite tutte insieme non raggiungano quelle che ho dovuto sormontare in questo film. Il risultato ottenuto ha del miracoloso...

Cosa puoi dirmi di Tito Carpi, uno dei tuoi sceneggiatori abituali?
Potrei parlare per ore dell'amico più grande che abbia mai avuto. Un uomo dalla cultura gigantesca, dall'umanità senza confronti, dalla bravura unica, dalla facilità nella scrittura che ha sempre superato tutti quelli con i quali ho collaborato. Il suo più grande difetto era la modestia, era riservato, umile, con una discrezione esemplare... un gran signore, un uomo di altri tempi! Quanti produttori si sono approfittati della sua disponibilità, senza pagarlo, promettendo che "appena possibile" sarebbe stato saldato... buffoni maledetti! Ti ringrazio che con questa domanda mi hai permesso di dire il minimo, solo il minimo su questo grandissimo uomo. Ciao Tito, ti vorrò sempre bene ...

E a proposito dei Fratelli De Angelis?
Bravi.

Hai progetti futuri? Si parla di un tuo ritorno al western con franco Nero…
Tu sai che noi "del cinema" siamo molto superstiziosi... ti parlerò dei miei prossimi lavori subito dopo averli realizzati. Per ora insegno regia nell'Università di Alicante, in Spagna e in quella di Cinecittà, la NUCT.

Intervista di Edoardo Favaron, autunno 2008. Seconda parte. Foto da: http://www.simonabrancati.com.

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