domenica 20 luglio 2008
Memorabilia. GAMBIT e I SOLITI IGNOTI VENT'ANNI DOPO
La scelta dei film non è dovuta al fatto che entrambi siano commedie aventi a che vedere con l' "arte" del furto, ma al fatto che i ritagli in questione sono due esempi, trovati nella collezione personale, di una tipologia particolare di flano, che oggi credo scomparso. Come definirlo? Intellettualistico? Non si punta ad una frase-effetto più o meno menzognera, ma si propone al potenziale spettatore un certo numero di righe, nelle quali si cerca di decantare il più
possibile ed in modo articolato il film. Per quel che riguarda Gambit-Grande furto al Semiramis, in uno stile semplice-datato si pone l'accento sull'allora in auge Michael Caine e viene praticamente svelato il meccanismo produttivo del film: prendere un divo, trasportarlo nel cinema Usa, affiancargli un'altra nota attrice brillante ed "è nato così Gambit". Mentre per il tardivo seguito di una delle migliori commedie italiane di sempre, dopo un quasi inquietante "RISATE!" che sa di imperativo, viene riportato uno stralcio di critica da un quotidiano. Anche qui ciò che viene messo in luce sono alcuni interpreti, Gassman e soprattutto Mastroianni. La critica cinematografica, quando fa comodo, può unirsi alla pubblicità di cinema (sebbene più spesso venga utilizzata falsandola e astraendola dal contesto). Viene da chiedersi: qualcuno li leggeva o prendeva in considerazione, questi annunci? Per quello del 1966 ci si può credere, per l'altro del 1986 sembra meno probabile.
Alessio Vacchi
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