domenica 12 aprile 2009

Incompresi. Comici allo sbaraglio: UN AMORE SU MISURA


Italia 2007. Su dvd Sony.

Pozzetto, a differenza di altri attori comici di successo degli anni Ottanta come Abatantuono, Banfi o Calà, è sfuggito al revival recente di remake-sequel, pur avendo riproposto l'accoppiata con Cochi Ponzoni. Dopo un decennio di assenza dal cinema, torna con questo progetto, da un romanzo di Vittorino Andreoli e in collaborazione con José Maria Sanchez che l'aveva già diretto in Burro e Mollo tutto. Ma Sanchez muore, così Pozzetto si sobbarca anche la regia. L'attore promoziona il film nel contemporaneo show tv con Cochi, Stiamo lavorando per noi, ma il flop arriva prevedibile. L'ingegner Olmi, che è stato lasciato dalla moglie (Anna Galiena), viene agganciato da un uomo legato alla multinazionale Yono-Cho, che gli propone un esperimento: creare per lui, in laboratorio, la sua donna ideale. Questo supervisore lo porta a visitare l'azienda -con inquietanti uomini artificiali senza testa che fanno cyclette- e il risultato è che si porta a casa, dentro un voluminoso pacco, la donna perfetta, la bellissima modella svedese Camilla Sjoberg, che entra in scena mostrando subito il seno rifatto -seguiranno scorci di nudo-.
E' agevole il richiamo a Io e Caterina, di e con Sordi: anche lì, un borghese alle prese con una donna tecnologica, che è il sogno del maschio ma rivela anche dei lati negativi. La narrazione è punteggiata dalle apparizioni dell'ex moglie, che l'ingegnere vede ovunque, anche nel frigorifero, a rimproverarlo. E' piuttosto telefonato il dove si andrà a parare: meglio una donna vera e viva come lei, che una perfetta ma innaturale. Elettra, composta di una fibra equivalente alla pelle umana, è progettata come voleva Olmi e gli rende la felicità perduta: non invecchia, è sempre disponibile, ma ad un certo punto lui si accorge inquieto che è incapace di essere gelosa, neppure se lui torna a casa con addosso segni di tradimento. Da qui la sua richiesta di apportarle delle modifiche: il modo in cui vengono apportate è ignoto, dato che vediamo semplicemente il supervisore smanettare sul portatile. D'altronde non è Gattaca e l'high-tech nel film è trattato in modo altalenante. Prima Olmi la vuole impegnata, che lavora; ma così gli sfugge di mano, e si trova a soffrire e far richieste abnormi. Colpisce psicologicamente la scena in cui il supervisore gli comunica che han deciso di sospendere l'esperimento, quindi di riprendersi la donna, che torna ad essere, anzi è sempre stata, un loro prodotto di industria. Il dilemma avrà una risoluzione "in nero", di un improvviso che è sul filo del ridicolo, prima dell'anticipato happy end.
Il vecchio compare Cochi Ponzoni fa la parte di un suo ristoratore di fiducia, gay, legato a Renato Scarpa. Se quest'ultimo è più macchiettistico, Cochi dà vita ad almeno una scena simpatica, quella in cui, truccato pesantamente da donna, ne approfitta per baciare Pozzetto -ma non si equivochi, l' omosessualità non è trattata in modo volgare. Purtroppo è anche uno dei pochi momenti divertenti di un film senile, fiacco e noioso, con un Pozzetto da cui, fermo restando l'età e la pesantezza fisica, farebbe piacere qualcosa in più. Gli va dato atto un certo mettersi in gioco, per esempio verso l'inizio quando si spoglia e "amoreggia" con la donna inscatolata, e il non far finta di essere ancora giovane. Certo che il premio come miglior attore al festival della commedia di Montecarlo... Le gradevoli musiche sono firmate dall'importante musicista e produttore (Negramaro tra gli altri) Corrado Rustici.
Alessio Vacchi

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